Autore: staff

ravioli agli agrumi

ravioli agli agrumi

Una mia affezionata cliente mi ha chiesto un primo piatto da presentare ad una cena così ho studiato un primo piatto fresco ma sostanzioso. I classici piatti regionali li trovo troppo pesanti per il periodo così ho optato per una pasta ripiena ma dal ripieno 

risotto blu

risotto blu

Un giorno guardando la TV mi sono imbattuta in un programma di cucina dove il grande chef Franco Aliberti presentava un suo piatto. Mi sono fermata incantata a guardare la preparazione, un piatto colorato semplice e molto d’effetto. Io amo i colori in cucina e 

mini quiche con zucchine, prosciutto cotto e formaggio

mini quiche con zucchine, prosciutto cotto e formaggio

La quiche nella cucina francese non è altro che il nostro equivalente sformato o torta salata. Un mix di uova, latte o panna, con ingredienti vari avvolti da un guscio di pasta che può essere briseé o sfoglia. In questa mia versione un pò reinterpretata non ho voluto come base un impasto farinaceo ma ho semplicemente avvolto il ripieno in nido creato con fettine sottili di zucchina. Potete preparala nella classica tortiera o come ho fatto io foderando uno stampo da muffin, così otterrete delle mini quiche. Sono ottime come antipasto o comode da servire ad un aperitivo, la versione mini infatti si predispone ad essere tenuta in mano e mangiata in pochi bocconi. Per quanto riguarda il ripieno posso dirvi che è abbastanza versatile visto che potete mettere quello che più vi piace, verdure salumi formaggi vari, io ho scelto forse uno dei più classici ma dal sapore sfizioso che piace tanto anche ai bambini.

Per 12 mini quiche

zucchina 1 grande
prosciutto cotto 120 gr.
formaggio fontina 100 gr.
parmigiano reggiano grattugiato 4 cucchiai
uova 4 grandi o 6 piccole
latte 1/2 bicchiere
sale
pepe
olio

Lavate spuntate e asciugate la zucchina poi con un pelapatate ricavate fettine sottilissime e lunghe. Prendere lo stampo da muffin, mettere dell’olio in ogni incavo e con l’aiuto di un pennello ungere bene sia la base che i bordi. Ora foderate gli stampi con le fettine sottili di zucchina.

Fatta questa operazione dedicatevi al ripieno. Tritate a coltello le fette di zucchina rimaste, il prosciutto cotto e il formaggio. In una ciotola aprite le uova, salate e pepate e sbattetele con una forchetta. In una ciotola più grande unite le uova ai tre ingredienti tritati prima, aggiungete il parmigiano reggiano e il latte. Ora con l’aiuto di un mestolo versate il ripieno all’interno degli stampi foderati. Preriscaldate il forno a 200° gradi e una volta raggiunta la temperatura infornate per 18/20 minuti. Sfornate e lasciate raffreddare. Ora con l’aiuto di un coltellino e di una forchetta prelevate le vostre mini quiche pronte da servire in tavola. Per un antipasto le servirei leggermente intiepidite su un letto di insalatina, per un aperitivo vanno bene anche fredde.

caramelle ripiene di ricotta e salsiccia

caramelle ripiene di ricotta e salsiccia

In cucina si sa non si butta via nulla, basta un pò d’inventiva e creatività e si possono presentare piatti con gli avanzi, basta dargli un’altra veste. Questo piatto nasce perchè mi era rimasto un pò del ripieno con cui avevo fatto il polpettone di 

salame al cioccolato

salame al cioccolato

Preparare questa delizia è divertente. Ormai un classico della nostra tradizione questo dolce è perfetto per un fine pasto o per una golosa merenda ed è simpatico presentarlo ad un buffet magari su un tagliere di legno e legato con lo spago come un vero 

tagliatelle integrali al ragù

tagliatelle integrali al ragù

Un paio d’ore prima di pranzo ti viene riferito che avrai ospiti a pranzo. Dopo un minuto di panico ti ricordi della scorta di ragù in freezer e così allestisci il tavolo e prepari gli ingredienti per preparare della pasta all’uovo. Chi mi conosce bene sa che mi piace sporcarmi le mani di farina per impastare, così apro il cassettone dove tengo le mie farine e vedo la integrale. E se provassi? Per non farle troppo toste integro la integrale con la 00 e il gioco è fatto. Sono rimasta molto soddisfatta, soda al punto giusto, maneggevole da tirare e il sapore molto buono. Così quando i miei ospiti sono arrivati dopo un veloce aperitivo si sono gustati un buon piattone di tagliatelle fatte in casa.

Per 4 persone

uova 3 grandi
farina 00 165 gr.
farina integrale 165 gr.

Miscelare le due farine e disporle a fontana al centro del tagliere, aprire le tre uova e metterle al centro della fontana. Con una forchetta sbatterle e pian piano prendere la farina intorno fino a quando le uova sono ben assorbite, dopo di che iniziare a impastare con le mani fino a quando tutta la farina non sia stata tutta raccolta, se l’impasto dovesse risultare ancora appiccicoso mettere un pochino di farina 00, al contrario se dovesse essere troppo duro bagnatevi leggermente le mani e riprendete a impastare. Lasciate riposare il panetto almeno una mezz’ora coperto da pellicola o mettetelo in un foglio per alimenti. Spolverate il tagliere di farina, ponete al centro il panetto infarinato e con il mattarello schiacciatelo e iniziate a tirarlo. Quando sarà un pò steso iniziate ad arrotolarlo nel mattarello e allargate la sfoglia. Lo spessore per le tagliatelle non deve essere sottilissimo.

Ora prendete un canovaccio e arrotolate la pasta su di esso così si asciugherà e l’umidità della pasta verrà assorbita dalla stoffa. Dopo una mezz’ora riprendete la vostra pasta, liberatela dal canovaccio e riarrotolatela a girandola prendendo gli estremi e portandoli verso il centro, ora con l’aiuto di una coltellina o di un buon coltello a lama liscia tagliate le vostre tagliatelle che non devono essere più larghe di 6/7 mm. Srotolatele e spolverate di semola per non farle attaccare. Portate a bollore una pentola d’acqua salate e calate le vostre tagliatelle. Il tempo di cottura è brevissimo visto che sono fresche. Scolatele e tuffatele nel ragù. Servite calde.

polpettone ricotta e salsiccia

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La prima volta che feci questo polpettone rimasi sbalordita dalla delicatezza del risultato visto che comunque la salsiccia è un prodotto bello saporito. La morbidezza della ricotta e il sapore dolce del prosciutto aiutano a creare una dolce armonia. Si presta a molte combinazioni, è 

verdure al forno

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Le feste sono finite e anche le grandi abbuffate, ora è necessario tornare ad un’alimentazione più salutare e meno calorica per cui largo spazio alle verdure. Zuppe, vellutate, insalate o sformati… ce n’è per tutti i gusti. Oggi opto per una padellata di verdure che 

se(b)ada

se(b)ada

Questo è uno di quei giorni che ti svegli nostalgica. A volte pensi ai periodi più spensierati della gioventù, ai primi anni trascorsi a Bologna, a volte alle vacanze appena trascorse o a quelle più datate. Oggi mi sono sentita nostalgica di questo dolce, i ricordi delle tante vacanze trascorse in Sardegna, le prime volte che mi sono cimentata a farlo e poi alla quantità “industriale” che mi sono trovata a produrre. Oggi, su richiesta, ne ho fatte ben 50, un dolce particolare da mangiare a fine pasto ma anche come sostituto del pasto vista la ricchezza dei suoi ingredienti. Le seadas o sebadas sono dei dolci fritti a base di formaggio e limone chiusi in un guscio di pasta a base di strutto. Vengono serviti con miele caldo, possibilmente amaro come quello di castagno o corbezzolo. Il formaggio usato è un formaggio vaccino, anche se in origine si preferiva quello con latte di pecora, e può essere usato a caldo o a freddo. Mi spiego, a latte caldo vuol dire che viene ridotto a scaglie e cotto e una volta sciolto e filato si aggiunge la scorza del limone, viene poi lasciato raffreddare ben disteso per poi essere tagliato a forma di dischetto. A crudo invece il formaggio viene ridotto a scaglie, condito con zucchero e buccia di limone e poi si procede a metterlo a mucchietti sulla pasta. Io adotto questa versione che trovo più pratica e sicuramente più veloce. Fritta in olio bollente acquista un colore dorato e l’aggiunta del miele non fa che scaldare ancora di più le tonalità. Non conosco l’etimologia del termine ma a me fa pensare al sole, forse la forma o forse i colori, chissà.

per ca. 20 se(b)adas

per la pasta
semola di grano tenero 500 gr.
farina 00 500 gr.
strutto 200 gr.
sale 10 gr.
acqua q.b.

per il ripieno
formaggio vaccino a pasta filata 600 gr.
buccia grattugiata di 1 limone
zucchero 4 cucchiai

Iniziamo dalla pasta. Far sciogliere a bagnomaria lo strutto. In una ciotola capiente versare le due farine e miscelarle, aggiungere il sale lo strutto sciolto e iniziando a impastare unire a filo l’acqua, la quantità necessaria è data dalla consistenza della pasta che deve risultare morbida ma non molle ma nemmeno dura altrimenti si farebbe fatica a stendere. Una volta pronta avvolgere in carta assorbente e pellicola e far riposare in frigorifero, così lo strutto si assesta e la pasta, fresca e asciutta, risulta più elastica. Laviamo bene e asciughiamo il limone, possibilmente biologico, con una grattugia a lama sottile prendiamo la parte gialla del limone stando attenti a non grattugiare il bianco che renderebbe il tutto amaro. Io preferisco togliere la buccia con un pelapatate e poi tritare sottilmente a coltello, così facendo trattengo di più gli oli essenziali, il movimento della grattugia scalda tanto che la buccia che rimane attaccata quando andate a toglierla è bagnata e oleosa. Con la grattugia a lama grossa rendiamo a scaglie il formaggio, mettiamolo in una ciotola con la buccia del limone e lo zucchero e amalgamiamo il tutto. Mettiamo in frigorifero. Riprendiamo la pasta e un pò alla volta stendiamola a sfoglie, posizioniamo un mucchietto di ripieno chiudiamo con un’altra sfoglia di pasta e stando attenti a non creare dell’aria sigilliamo. Con l’aiuto di un coppapasta creiamo i nostri dischi. In sequenza fotografica vedete i passaggi.

Ultimiamo con la cottura. Portare a temperatura l’olio (170°) e una volta pronto immergetevi le se(b)adas. Fate dorare bene da entrambe le parti. Scolate con una schiumarola e fatele asciugare su carta assorbente. Servite con abbondante miele caldo.

Lasagne alla bolognese

Lasagne alla bolognese

Qualche tempo fa decisi di perfezionarmi sulla preparazione di primi piatti locali così seguii un corso con una maestra sfoglina per imparare a tirare la sfoglia. La pasta tirata con il mattarello ha un gusto diverso e la porosità che acquista la senti al palato