Tag: carnevale

sfrappole vegane

sfrappole vegane

Ieri è iniziata la settimana di Carnevale, il giovedì grasso apre la settimana più dolce, più grassa, più unta dell’anno. Si mangiano castagnole, chiacchiere, bombette, bomboloni, arancini, cicerchiata. Tutti i dolci sono fritti ripieni e non, serviti con zucchero a velo o miele. Non potevo 

bombette alla crema

bombette alla crema

In questa settimana di festa ci siamo sbizzarriti con dolci e fritture, le bombette sono dei deliziosi bocconcini di pasta choux fritti e ripieni di crema pasticcera. Si differenziano dalle castagnole fritte e ripiene per l’impasto, quest’ultimo è un impasto lievitato le bombette si fanno 

sfrappole

sfrappole

Domani è giovedì grasso e da domani inizia la settimana di Carnevale, la settimana più grassa dell’ anno. E non è carnevale se non si mangia le castagnole. Termine generico che include ogni tipo di frittelle, quelle ripiene, quelle a ciambella e quelle sottili. Quest’ultime, non vorrei sbagliare, si fanno in tutte le zone del paese quello che cambia è il nome. Sfrappole o frappe, chiacchiere, bugie, cenci, grostoli o meraviglie sono sottili sfoglie di pasta fritte in olio caldo e spolverate di zucchero a velo. La ricetta è semplice nell’esecuzione basta rispettate i tempi di riposo e la temperatura dell’olio. Se non avete o non volete usare la grappa potete mettere del rum o semplicemente del vino bianco, l’importante è non ometterlo dalla ricetta, la parte alcolica serve per creare le bolle. Se volete un fritto asciutto l’olio deve avere una temperatura di 180°, né meno né più.

farina 00 300 gr.
uova 2
zucchero 50 gr.
sale un pizzico
burro 30 gr.
grappa 2 cucchiai

Sciogliere il burro e farlo intiepidire. In una ciotola sbattere le uova con lo zucchero e la presa di sale e di seguito aggiungere la farina setacciata. Incorporare il burro e dare una prima impastata. In ultimo unire i due cucchiai di grappa. Rovesciare l’impasto su un tagliere e impastare con le mani. Se la pasta risulta appiccicosa aggiungere un velo di farina, il risultato deve essere liscio sodo e asciutto. Avvolgere il panetto in un foglio di pellicola per alimenti e mettere in frigo a riposare per ca. un’ora. Poi tirare le sfoglie. Consiglio di tagliare il panetto in quattro o più parti e tirarne uno alla volta. infarinare leggermente il pezzo di pasta e iniziare a tirare con la sfogliatrice o con la nonna papera partendo dalla tacca dello spessore più grande. Tirarlo un paio di volte e piegarlo. Quando la sfoglia è liscia e regolare passare alla tacca successiva così si assottiglia e si allunga. La sfoglia è pronta quando la passerete nella penultima tacca. Stenderla sul tagliere e con una rotella dentata formare dei rettangole e incidere al centro una o due righe. Quelle con una riga io le giro per creare un’alternativa. Mettere l’0lio di semi in una padella larga e capiente e portare sul fuoco. Con un termometro controllare la temperatura, sarà pronto quando raggiungerà i 180°. Buttare nell’olio non più di 5 pezzi alla volta, si formeranno subito le bolle, girare le sfrappole e scolarle su carta assorbente. Sistemare su un vassoio e spolverare di zucchero a velo.

acciuleddi

acciuleddi

Tipico dolce sardo del periodo di carnevale. Credo abbia origine nella zona nord orientale della Sardegna, in Gallura, ma conosciuto in gran parte dell’isola. Sono delle treccine di pasta dolce che vengono prima fritte e poi passate nel miele. A piacere si possono decorare con 

arancini di carnevale

arancini di carnevale

Siamo in pieno clima carnevalesco e nell’attesa di veder sfilare le mascherine tra stelle filanti e coriandoli ci gustiamo i dolci che la tradizione ci regala. Da nord a sud per il periodo più grasso dell’anno troviamo dolci sostanziosi e fritti che siano ripieni di